Solitudine come possibilità di ritrovarsi e riconoscersi, riscoprendo il valore ed il significato della propria identità in un processo di autovalorizzazione che ripropone la donna sulla scena dell’esistere come alterità con cui confrontarsi e non più come oggetto subalterno, vittima di una "mancanza" naturale e, perciò stesso, in sé carente e bisognevole di tutela.